I Luoghi
Bolgheri Superiore «Campo al Fico » 2018 - I Luoghi
Bolgheri Superiore «Campo al Fico » 2018 - I Luoghi
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“Campo al Fico” è un vino rosso potente, intenso e concentrato, dotato di eleganza e di articolazione, prodotto da un piccolo vigneto e affinato in barrique per 20 mesi. Si esprime in sentori di specie dolci, frutta in confettura, liquirizia e cuoio. Il sorso è corposo, ricco e strutturato, di lunga progressione e ottima freschezza.
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Tipologia: | Rosso |
Regione: | Toscana |
Denominazione: | Bolgheri Superiore Doc |
Annata: | 2018 |
Vitigno: | Cabernet franc, Cabernet sauvignon |
Gradazione: | 14% |
Temperatura di servizio: | 14-16° |
Formato: | 075, lt |
Allergeni: | Solfiti |
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Vinificazione e affinamento: | Fermentazioni spontanee con lieviti indigeni in vasche d’acciaio per 20 giorni. Vinificazioni separate per tipo di uva</td> 20 mesi in barrique francesi e almeno 12 in bottiglia |
Sistema di produzione: | Biologico, Naturale |
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Formaggi stagionati, primi piatti con ragout di selvaggina o carni rosse, secondi piatti salsati importanti |
PRODUTTORE |
A I Luoghi, dai primi anni del Duemila, a Castagneto Carducci, i padroni di casa e anima viva della cantina sono Stefano Granata e Paola De Fusco, rispettivamente ingegnere elettronico ed enologa. I Luoghi ha dato vita ad una passione e al suo vino, espressivo, caratteriale, personale. Un inno di territorialità di questa fascia di costa, circondata dal mare e dalle dolci colline, dotata di condizioni pedoclimatiche uniche e singolari. L’azienda vitivinicola I Luoghi si estende su un totale di 5 ettari di proprietà, suddivisi in 3,5 ettari di vigneto e 1 ettaro di uliveto, coltivati secondo i principi dell’Agricoltura Biologica, certificata anche in etichetta. Stefano e Paola si sono sempre schierati dalla parte della natura nella conduzione della loro azienda I Luoghi, bandendo l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi e di diserbanti in vigna e riducendo al minimo le concimazione al fine di mantenere in vita l’equilibrio vegetale e produttivo delle piante. Anche in cantina si cerca di toccare il mosto il meno possibile, avviando fermentazioni spontanee con soli lieviti naturalmente presenti sulle bucce degli acini e effettuando quotidianamente rimontaggi e follature leggere. |

